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  • NaturaePoesia

SUGGESTIONI VIOLA


di Claudia Muscolino


Senanque a luglio - foto di Alessandro Villanucci

È davvero strano come il percorso della nostra vita ci porti a scoprire sempre nuovi aspetti di ciò che ha sempre fatto parte del nostro quotidiano, per trovare mondi in cui siamo destinati a rimanere catturati per sempre, come in un incantesimo.

Proprio per questo voglio parlare della lavanda, un fiore gentile che trovavo nei profumi della mamma e nei sacchetti profumati nei cassetti del comò, mai amata troppo. Anzi, mi sembrava banale, una profumazione d’altri tempi per signore nostalgiche.

Quando in età adulta ho cominciato a viaggiare spesso nel sud della Francia, soprattutto in Provenza, ho cominciato a sentire una presenza fisica diversa, quasi una divinità sorridente che accompagnava i miei itinerari, fino al giorno in cui mi sono imbattuta nel “Museo della lavanda”, nei pressi di Gordes.


Lavanda - foto di Alessandro Villanucci

Mentre mi muovevo tra distillatori e alambicchi, ho scoperto la differenza tra lavanda e lavandula angustifolia: la seconda possiede un unico fiore ed è quella che siamo abituati a vedere nei giardini e nelle aiuole cittadine, destinata ai giardini soleggiati.

La lavanda, invece, ha vari fiori e cresce a un’altitudine maggiore, la sua essenza la troviamo nei profumi. Confesso che non mi era mai passata per la testa l’idea che questo fiore timido e forte possedesse una dualità così importante, ma mi colpì tanto scoprire che la vera pianta di lavanda richiede due anni per maturare e sbocciare: inoltre, i suoi colori, nei campi dove viene coltivata, mutano dal violetto al lillà, in base all’età delle piante, offrendo un panorama unico.

Qualche anno più tardi, decisi di fare il percorso della lavanda che attraversa colline e montagne non troppo alte e dona un paesaggio che apre l’anima.

Ho imparato che anche nelle cose che diamo per ovvie e banali, può nascondersi una storia importante e generosa, fatta di tempo, pazienza e persone, in una terra che è culla di poesia.


"Fuga (senza ritorno)"


Accarezzo, da tempo,

l'idea di fuggire

in un luogo

apparentemente impervio,

accessibile a me sola,

posto in mezzo alla via

che separa

dalla veglia il sogno.

Complice un cerchio di lavanda,

nata innocente,

al volgere di luglio.


Claudia Muscolino

tratta da "Il drago e le nuvole" (Rupe Mutevole edizioni, 2012)



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